Referendum, quesito unico o spacchettamento?

Alfiero Grandi (Comitato per il No): «Giravolte del governo per coprire la propria ritirata e uscire dal cul de sac in cui si è cacciato. Renzi ora ha paura di perdere».
Quesito unico o spacchettamento? Ecco il nuovo tormentone estivo, quello sul quale ci si arrovella negli ambienti della politica (con quale scopo non è ben chiaro). «Se prima era un prendere o lasciare le modifiche della Costituzione contenute nella legge Renzi-Boschi – commenta Alfiero Grandi, vice presidente vicario del Comitato per il No – ora si parla di una loro imprecisata suddivisione in parti da sottoporre agli elettori. Segno più che evidente delle difficoltà di chi pensava che il referendum costituzionale fosse una passeggiata utile a rafforzare il proprio potere».
«Siamo in attesa di saperne di più – continua Grandi – e di accertare se effettivamente il governo ha cambiato linea ed atteggiamento o sta solo facendo fumo, per esempio, per creare confusione sui risultati reali della sua raccolta di firme per il referendum unico. Non va dimenticato, infatti, che il governo ha organizzato, tramite il Pd, una raccolta delle firme copiando di sana pianta l’iniziativa del Comitato per il No. Certo, se il governo oggi è alla ricerca di un modo per uscire dal “cul de sac” in cui si trova, dopo avere tentato di costringere gli italiani a fare un referendum pro o contro Renzi, vuol dire che si sta rendendo conto che l’esito del referendum sulla Costituzione è tutt’altro che scontato. In altre parole che può perdere il referendum con tutte le conseguenze del caso».
«Allora – continua Grandi – vale la pena sottolineare con orgoglio che è anche grazie alla nostra iniziativa e in particolare alla raccolta delle firme, se oggi l’esito del referendum non è più scontato e il governo è preoccupato. In ogni caso, la Cassazione ha ammesso un solo quesito generale come del resto unica è la legge di modifica della Costituzione; al di là delle chiacchiere, è un vero mistero come si possano cambiare le regole del gioco adesso senza che il governo perda la faccia. Naturalmente vigileremo per evitare che queste giravolte, si direbbe tese a confondere l’opinione pubblica, finiscano con il coprire la ritirata del governo».

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