Continua il monopolio del “Sì” sui mezzi d’informazione

Il 28 maggio scorso si è tenuta a Pescara una riuscitissima assemblea pubblica con il Prof. Alessandro Pace, Presidente nazionale del Comitato promotore per il NO alla Renzi-Boschi, insieme ai referenti regionali e comunali.

L’evento ha suscitato molto interesse e la sala consiglio del Comune di Pescara si è rapidamente riempita. Si è sviluppato un approfondito dibattito con i cittadini sulle tematiche relative ai referendum.

Alcune importanti testate locali hanno letteralmente ignorato l’evento dando prova, nella migliore delle ipotesi, di una scarsa conoscenza della posta in gioco e dell’ampio dibattito che il Coordinamento di Democrazia Costituzionale sta suscitando in Abruzzo e in tutto il Paese. Nella peggiore delle ipotesi, invece, dando prova di disinteresse riguardo alla necessità di informare democraticamente la cittadinanza sulle ragioni del NO alla riforma Renzi-Boschi e alla legge elettorale Italicum.

Il Coordinamento abruzzese, per mano del suo coordinatore, segnalava in via riservata ai direttori di due di questi organi di stampa il vuoto di informazione senza chiedere la pubblicazione della segnalazione. Il quotidiano “Il Centro”, invece, operando una scelta giornalistica che contrasta, a nostro parere, con quelli che dovrebbero essere i principi dell’etica professionale, pubblicava la comunicazione (opportunamente rimaneggiata omettendo significativamente l’oggetto), con una risposta fuorviante e dichiaratamente schierata per il silenzio. Presentando, peraltro, una motivazione a dir poco debole: il referendum costituzionale, si affermava, si terrà a ottobre, ora ci sono le amministrative. Tutti sanno però che la raccolta delle firme per i referendum è in atto e si chiude il 23 giugno, per cui l’informazione ai cittadini va fatta subito; e del resto gli esponenti di governo non hanno aspettato ottobre per monopolizzare gli spazi stampa e TV nel pronunciamento per il si.

Si denuncia ancora una volta, sulla scia di questo fatto emblematico, una scelta discutibile di una importante parte della stampa (quella quotidiana su carta) di non informare i cittadini, con il risultato di favorire quanti con questa revisione costituzionale vogliono effettivamente imprimere una svolta contro i principi della Costituzione, aprendo la strada a un futuro che rinuncia alla Democrazia Costituzionale.

Pescara 04 giugno 2016

Il Coordinamento di Democrazia Costituzionale Abruzzo

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